Generazione Z; riprendiamoci la normalità
2019: una pandemia di estende su tutto il territorio terrestre, spaventando chiunque,
costringendo le persone dentro le proprie abitazioni, chiudendo locali di ogni tipo, fermando
la normale vita.
2020: al nemico viene assegnato il nome di Coronavirus, abbreviato Covid-19. Il mondo si
blocca, intere Nazioni vengono messe in ginocchio da un qualcosa che non si sa neppure
come sconfiggere.
2021: vaccini, green pass, leggera ripresa economica. Assaporare un minimo la normalità
che ormai sembra anomala;l’anno della musica, dello sport, delle premiazioni.
E di nuovo giù.
2022: sarà la pagina finale di un romanzo del terrore, o il continuo di una trilogia da brividi?
In questi anni abbiamo imparato miliardi di cose, e farne la morale ora a poco servirebbe; il
valore di un abbraccio, di vedere qualcuno sorridere, di lavorare, viaggiare, seguire le
proprie passioni senza restrizioni.
Anziani spaventati dalla fine, adulti a tratti disperati per il non possedere più un lavoro o per
la grave situazione economica, ogni persona -nella propria quotidianità- legata a mani dietro
la schiena e senza possibilità di slegarsi da queste catene.
Ma gli adolescenti? Quella strana età nella quale non si riescono a gestire le proprie
emozioni, si ha paura di tutto e alcun tempo di nulla; c’è un qualcuno che ha pensato come
avrebbe gestito la propria vita alla stessa età, e con l’aggravante della pandemia?
Scuole chiuse, le prime esperienze a distanza, il ritornare tra i banchi segnati dal tempo e il
vedersi togliere anche ciò che forse meno ci piace.
Attività all’aperto vietate, pressoché consentite dopo mesi, chiuse definitivamente.
Da sempre ci viene ripetuto che dobbiamo goderci questi anni poiché non capitano più,
entrando quasi nel cliché della morale della frase stessa; vivi, sbaglia, impara, custodisci.
In tutto ciò però ci siamo persi un pezzo, o forse l’intero puzzle, tanto da non sapere più
come se ne faccia uno.
Seppur la scuola non sia il sogno di ogni giovane, durante quello strano metodo di
insegnamento chiamato “Didattica a distanza”, tutti noi sentivamo il bisogno di tornare tra
quelle aule, anche solo per parlare due minuti con qualcuno.
Siamo la generazione della tecnologia, eppure ci siamo stancati della stessa.
Siamo la generazione superficiale, eppure tutti abbiamo perso un pezzo di noi tanto che la
sensibilità è cresciuta.
Siamo la generazione che non sa esser grata, eppure siamo noi che lottiamo contro
argomenti come il riscaldamento globale o che scendiamo in piazza per mostrare ad un
governo -di mature persone- che esser rispettati non è un dovere ma un diritto.
Tutti ci definiscono la generazione sbagliata, eppure in quei pochi mesi di libertà concessi
abbiamo accelerato ogni tempo possibile, andando a fare esperienze che forse neppure
rispecchiano la giusta età, per paura che un domani ci troveremo ancora una volta chiusi in
casa con le nostre paure. Sì perché abbiamo paura, paura di tutto ; abbiamo perso degli
anni, e da recuperarli ora non si può.
Ci siamo trovati chiusi in una stanza per la quarantena, con pensieri più grandi di noi e paure
che non si sanno descrivere. Abbiamo visto la “ Gen Z” perdersi, e non ritrovarsi.
Abbiamo scoperto di avere talenti, musica, sport, scrittura, recitazione.
Ci è stata poi concessa la libertà, il bello di vivere un’estate che sia degna di tale nome.
Questi sempre rimarranno solo degli esempi delle tantissime cose che ci sono state tolte e
ridate in minuscola parte, seppur tutti sappiamo quanto in realtà la vita reale sia ben più dura
di ciò che è stato elencato.
Vorrei però fare un augurio, che possa arrivare ad ogni ragazzo o ragazza lì fuori, che
coinvolga sempre più persone a non smettere di credere nella bellezza della normalità.
Normalità che al giorno d’oggi prevede mascherine e vaccini, quarantene e tamponi; ma pur
sempre la normalità che da anni ci troviamo a vivere.
Parlo a nome dei giovani, quali non vogliono ricchezze o grandi cifre, ma vorrebbero soltanto
poter uscire con i propri amici o andare a scuola senza aver paura.
Auguro che il 2022 sia l’anno dei giovani, l’anno nel quale tutti i bruchi diventino farfalle,
quali battendo le ali creino bellezze a miliardi di chilometri di distanza.
Auguro che possiamo tornare a guardarci ridere, ballare, urlare le peggior canzoni uscite
negli ultimi anni.
Auguro di poter trovare la nostra strada, e di non essere bloccati su essa.
Auguro di essere solo adolescenti.
Generazione Zeta.
