Disturbi psicologici degli studenti in pandemia
Da ormai due anni le nostre vite sono cambiate, siamo stati travolti completamente da
questo nuovo virus; ci hanno detto di stare chiusi in casa e da lì le condizioni economiche,
fisiche, ma soprattutto psicologiche di molte persone sono precipitate. Noi adolescenti siamo stati messi da parte, nessuno ci ha ascoltato perché in quel momento i nostri problemi erano futili rispetto a ciò che ci circondava, nessuno inizialmente si è preoccupato di come
realmente stessimo, ma finito il lockdown i problemi sono stati evidenti. Ci sono stati ragazzi
che hanno trovato rifugio nelle loro camere dove la lontananza dagli amici, dalla scuola e
dallo sport ha portato a farli chiudere in sé stessi e a creare sofferenza e disagio. Tanti
ragazzi hanno iniziato ad avvicinarsi ai disturbi alimentari, soprattutto all’anoressia con
l’obiettivo di raggiungere un loro ideale di bellezza, ma se da una parte c’è chi ha iniziato a
saltare i pasti, a vedere il cibo come un nemico, dall’altra c’è chi ha trovato nel cibo una
valvola di sfogo, chi mentre mangiava si sentiva bene e dimenticava tutti i problemi che
aveva intorno.Non sono stati solo i disturbi alimentari a entrare nelle vite di molti ragazzi, ma
anche la depressione dovuta appunto all’isolamento. La depressione è stata inizialmente
ignorata da molte famiglie poiché pensavano che isolarsi nella propria camera fosse una
cosa normale per gli adolescenti. Isolandosi, però, molti ragazzi hanno iniziato a soffrire di
solitudine che li ha portati poi ad abituarsi a stare chiusi da soli in una camera e a evitare di
uscire con gli amici quando ne avevano la possibilità. La DAD è stato uno strumento che ha
allontanato i ragazzi dal piacere dello studio e ,soprattutto, dai compagni di classe e
professori. Dal momento in cui i ragazzi si sono ritrovati a seguire le lezioni online non si
sono più sentiti liberi di raccontare a un adulto i propri pensieri, perché limitati dalla paura di
poter essere sentiti dai genitori e quindi a mostrare loro le proprie fragilità. La figura
dell’insegnante con la DAD è totalmente cambiata: se prima era un punto di riferimento e
una persona che riusciva magari anche a capirti dal solo sguardo, con le lezioni online ciò
non è avvenuto, l’insegnante che prima comprendeva il tuo stato d’animo, in quella
situazione non è riuscito a farlo. La DAD, come detto precedentemente, ha allontanato i
ragazzi dai compagni di classe perché il rapporto instaurato in presenza è cambiato
totalmente. I ragazzi per mesi sono stati costretti a sentirsi online dove si sono nascosti,
hanno nascosto le loro paure, le loro fragilità e non sono riusciti a esternare i sentimenti che
in quel momento provavano.
Anche i casi di autolesionismo purtroppo sono aumentati da Marzo 2020, molti adolescenti
credono che la sofferenza fisica sia la soluzione per il malessere psicologico dovuto a
delusioni d’amore, d’amicizia oppure alla preoccupazione per la salute di chi li circonda. La
cosa che più fa preoccupare i medici sono i gravi attentati alla vita (tentati e mancati suicidi),
dovuti tante volte a episodi di autolesionismo. Negli ospedali i casi sono raddoppiati, sono
infatti passati dal 17% al 45% in poco meno di due anni. Spero che il 2022 sia un anno in cui
i ragazzi vengano ascoltati, ma soprattutto un anno in cui si faccia qualcosa affinché abbiano
tutti la possibilità di essere aiutati da persone esperte, eliminando tutti i pensieri popolari
negativi sulla figura dello psicologo e dello psichiatra.
Spero che ,i ragazzi che si trovano in questa situazione, riescano a uscirne e a capire che
facendosi del male fisico e cercando di porre fine alla propria vita non sia la soluzione dei
problemi. Infine, mi auguro che tutti, dagli bambini agli anziani, riescano a capire la bellezza
della vita che a volte può deluderci, può farci pensare che non usciremo più da un brutto
momento ma alla fine ci sarà sempre qualcosa di bello che ci aspetta.
